Ora è necessario che tutti i pensieri e tutte le energie di ciascuno di noi siano dedicati alla cosa che conta più di ogni altra: lo svolgimento di una campagna elettorale intensa, efficace e di verità.
Dialogando senza sosta coi cittadini, da qui al 25 settembre dobbiamo portare avanti con orgoglio i nostri ideali, i nostri valori e i nostri programmi riformisti e progressisti contro i propositi pericolosi e dirompenti della peggior Destra degli ultimi decenni.
È nostro dovere spiegare adeguatamente che noi vogliamo un’Italia dove si faccia di più contro le disuguaglianze, per il lavoro, per l’ambiente, per i diritti, per la scuola e la sanità pubbliche, per non sfasciare la finanza statale e quindi l’occupazione e tutta la nostra economia. Mentre loro vogliono il contrario: un Paese illiberale, squassato dalla demagogia e dagli squilibri, dal populismo e dalle discriminazioni.
È nostro dovere spiegare adeguatamente che noi vogliamo l’Italia protagonista di un’Europa e di un Occidente sempre più uniti. Mentre loro, subalterni a tutte le fisime del nazionalismo e del sovranismo, puntano a obiettivi opposti.
Noi guardiamo a Scholz, Sanchez e Macron.
Loro a Orbán, Trump, Le Pen e Bolsonaro. E qualcuno a Putin.
Ci sono tante buone ragioni per battersi a tutta forza.
Al lavoro quindi, a testa alta.
Concludo con due ringraziamenti.
Al mio partito, che mi ha dato fiducia attribuendomi un compito delicato.
E soprattutto, e questo è il grazie più grande e appassionato che sento di dover dire, alla straordinaria comunità di militanti della quale faccio parte da trent’anni (la mia prima iscrizione a un partito, il Pds, è del 1992, passa il tempo…): una comunità di donne e di uomini che mi ha insegnato con semplici e mirabili esempi di rigore e di spirito di servizio tutto quello che moralmente e politicamente era più importante imparare, a cominciare dal fatto che in un’organizzazione politica, come in qualsiasi altra entità collettiva, il noi va anteposto all’io, sempre, in ogni circostanza.
Quell’insegnamento è la risorsa più cruciale che mai mi sia stata donata.
Tenterò con tutto me stesso di esserne all’altezza.